Anno 3
N° 70
Stadio Padano L. 1400
Euro 0.72

Casxxx spara a zero… contro tutto e contro tutti
FantaCampionato nella bufera

Alla vigilia di una delicata partita dal punto di vista dell’ordine pubblico, la società partenopea lancia accuse velenose contro il mondo del fantacalcio.

Quando il pallone entra in tribunale  di Dario Sconforti.
Non è ancora passato un anno dal burrascoso epilogo del campionato scorso, dalle polemiche quotidiane sui giornali, dai propositi di regolamentazione, dal sogno di dare alla gente un fantacalcio più pulito. Non è ancora passato un anno e la storia si ripete, con cadenza svizzera , nelle ultime giornate di un campionato comunque sempre avvincente.
Volenti o nolenti i protagonisti sono sempre i soliti, l’A.F.C. Gassa (con le immancabili lettere dell’avv. Bonuccelli) , il FantaOsxxx, l’A.C. Cicca, l’Unione sportiva BrunoChino, e chi più ne ha più ne metta; si, perché ormai sembra che nessuno si possa salvare dalla querela facile di Casxxx e del suo avvocato difensore, chi più chi meno sono tutti un po’ sporchi, progettano, confabulano, ingannano, sempre a danno della società partenopea, con l’unico scopo di farla cadere il più possibile in fondo alla classifica: l’A.F.C. Gassa fa paura a chi non ha mai vinto niente, è una squadra molto competitiva e allora un accordo per sconfiggerla tutti insieme sembra l’unica alternativa.
In linea di massima è questo il Bonuccelli pensiero, è questa la “morattiana” teoria che si estrapola dalle sue lettere: viene da chiedersi certo come possono avere paura dell’A.F.C. Gassa, squadre che in tre partite gli hanno preso sette punti, viene da chiedersi perché certe polemiche vengono fuori solo dopo che sui giornali è stata verificata l’inevitabile sconfitta , viene da chiedersi per quale motivo il numero di accuse che vengono lanciate sono inversamente proporzionali ai punti che Casxxx ha in classifica. Forse potrebbe risponderci Bonuccelli con uno dei suoi teoremi matematici.
È triste vedere una società così seria che oltre a perdere posizioni in classifica, si ostina a cercare fuori quello che ha perso sul campo, rimettendoci impietosamente la faccia; ma il problema vero, oggi, consiste nel considerare fuori moda il risultato del campo, è sicuramente più comodo vincere a tavolino, basta alzare la voce e tirare fuori qualche articolo, solo così è possibile impedire che il tricolore vada a una di quelle quattro squadre con le forbici in mano pronte a tagliuzzare la maglia napoletana.
Chi vi scrive ha giocato a calcio e sa cosa vuol dire essere pronti la domenica a sputare sangue pur di ottenere i tre punti e mi viene naturale provare disgusto verso chi, alla continua ricerca del cavillo, dimostra un’innata idiosincrasia per il calcio vero, quello giocato. Ma noi romantici del pallone sappiamo che domani torneremo allo stadio e ci emozioneremo davanti ad una pennellata di Rui Costa o di Morfeo, esulteremo per un gol di Inzaghi o Salas e magicamente ci dimenticheremo delle arringhe di Bonuccelli. Noi siamo certi che alla fine sono i campioni in campo e i tifosi sugli spalti i veri protagonisti, siamo certi che ogni giocatore calcerà il pallone per infilarlo in porta, e mai per portarlo in un’aula giudiziaria. E quando questa certezza svanirà, quando nelle scuole calcio oltre ai tocchi fondamentali insegneranno il codice penale, allora emigreremo verso terre lontane e lasceremo che gli avidi azzeccagarbugli si sbranino fra loro.


Nella lega padania libera l’Umber-team vince ancora 
particolari a pag. 12

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